Quando si parla di metriche di Instagram i clienti mi rivolgono spesso queste due domande:
- Di quanti follower farai crescere il mio account?
- Quanti like mi farai guadagnare a foto?
Col tempo la risposta che ho imparato a dare è:
“Posso garantirti con facilità il numero di follower e di like che preferisci, incassare un eventuale bonus, ma tu non venderai un solo prodotto in più. Se invece vuoi davvero vendere o aumentare la tua Brand Awarness o creare una community VERA, lascia perdere follower e like e parliamo di metriche davvero utili per il tuo brand; dovrò sputare sangue per raggiungere gli obiettivi, ma sarò a posto con la mia etica professionale.”
Perché ad aggiungere l’hashtag #like4like, ottenere l’attenzione di inutili bot che mi mettono il follow, like o commenti non ci metto davvero nulla. Anzi se poi cancello anche “l’hashtag attira spam” (ne parlo qua: Gli hashtag di Instagram) il delitto è – quasi – perfetto…
Ma mi piace complicarmi il lavoro e tenere più pulita la mia coscienza e quindi non sono quelle le metriche di Instagram di cui discuto con i clienti, ma ne prendo in considerazione altre.
Contenuto dell'articolo
Le metriche di Instagram: l’engagment rate
È il cosidetto tasso di interazione e calcola quante interazioni ottiene una foto in rapporto al numero di follower. Ci sono diversi modi di calcolarlo, il più semplice è:
Engagment rate: [(like + commenti)/follower] x 100
Quelli più sofisticati prendono in considerazione anche tutte le interazioni: al numero di like e al numero di commento aggiungono tutti i clic (anche quelli per espandere la caption o per leggere tutti commenti o anche i like ai singoli commenti.
Altri ancora al denominatore non mettono il numero totale di follower, ma solo la “reach”, ossia solo i singoli utenti che effettivamente hanno visto quel contenuto
Non c’è un metodo migliore dell’altro, ognuno lo può decidere in base alla precisione necessaria in un singolo frangente. Ovviamente l’importante è usare sempre lo stesso metodo.
Le metriche di Instagram: l’orario migliore per pubblicare un contenuto
Le statistiche di un account aziendale analizzano i follower e indicano in quali giorni e in quali orari sono maggiormente connessi (ne parlo qui: Le statistiche di Instagram sono finalmente arrivate);
In aggiunta a questo Onlypult (ne parlo qui: Onlypult: il web tool per usare Instagram da computer) ci fornisce lo schema degli orari in cui abbiamo ricevuto maggiori interazioni.
Incrociando questi dati ecco che sapremo quando pubblicare e, per farlo comodamente basta programmare la pubblicazione proprio con Onlypult. Sì, Onlypult può anche programmare le foto dal computer: clicca qui per provarlo e attivarlo con uno sconto
Le metriche di Instagram: i visitatori unici (la reach) e le visualizzazioni (impression)
Visitatori unici e visualizzazioni (o per dirla all’inglese reach e impression) sono parametri ormai “classici” nel mondo web e i contenuti dei social non sono da meno.
La reach rappresenta appunto, il numero di visitatori che sono stati “raggiunti” dal contenuto, le visualizzazioni (dette anche view o impression) rappresentano il numero complessivo di volte che un determinato contenuto è stato visualizzato.
Ad esempio se io vedo una foto di Igersparma 3 volte e Mario vede quella stessa foto 4 volte, diremo che quella foto ha avuto una reach di 2 e 7 impression.
Le metriche di Instagram: le storie
Gli Insight di Instagram ci forniscono molte statistiche anche riguardo le storie. In questo caso le metriche più interessanti sono il “tasso di abbandono” ossia quante persone abbandonano le nostre storie, e il “tasso di completamento” ossia quante persone vedono dalla prima all’ultima storia.
Ecco come si calcolano.
Tasso di abbandono (drop off rate):
[(reach della prima storia meno reach dell’ultima storia) / reach della prima storia) x 100]
Tasso di completamento (completion rate):
[(reach dell’ultima storia / reach della prima storia) x 100]
Conclusioni
Caro referente aziendale, mi prometteti che non chiederai più il numero di follower al tuo social media manager?
Caro collega social media manager, mi prometti che cercherai di educare i tuoi clienti?
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